Luglio 27, 2024

Seconda Guerra Punica: quando avvenne, durata, fine, storia e riassunto

seconda guerra punica

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Nel corso della storia, ogni epoca e la società ad essa associata hanno destato un fascino unico e irripetibile nei lettori appassionati e negli studiosi di temi storici. La storia dell’Italia, inoltre, è antica e piena di significato e trasformazioni che hanno reso lo stivale come lo conosciamo. Ebbene, la storia del bel paese è un racconto veritiero e millenario, che comincia ben prima dell’avvento di Cristo che, ad un certo punto, vede guerre e conflitti che, nei secoli, ci hanno anche insegnato la pace. Le guerre puniche, ne sono un antico esempio.

Seconda guerra punica: quando ci fu e perché

Si parla di seconda guerra punica nel periodo che va dal 218 a.C al 202 a.C. I motivi del conflitto furono, si può dedurre, di rivalsa. Durante la prima guerra punica, infatti, il responso del conflitto andò considerevolmente a discapito dei cartaginesi che stavolta, guidati dal capo dell’esercito Annibale corsero ai ripari. Annibale decise di disegnare e progettare ogni tattica per poter prevaricare Roma, che nel primo conflitto si assicurò le isole Corsica, Sicilia e Sardegna. C’è da dire, inoltre, che l’esercito di Cartagine si trovava in uno dei suoi momenti di massimo splendore e che quindi, una sorta di fiducia in un possibile responso positivo di Cartagine si insediò rumorosamente negli animi dei soldati. Questa sicurezza, unita al desiderio di prevaricazione, diedero luce a questo nuovo evento bellico che vide protagonista l’Italia.

Seconda guerra punica: gli eventi e la fine

Le tattiche di Annibale furono studiate per anni, con un esercito di elefanti e uomini, organizzato e pronto ad ogni evenienza. Gli uomini, infatti, furono divise in tre scaglioni: uno a difesa del territorio Spagnolo, uno a supervisione di Cartagine e infine, delle buone risorse armate da portare a Roma, a combattere a suo fianco. Il fine ultimo di Annibale e del suo esercito, infatti, era quello di dar sede al conflitto sul suolo romano, sperando che questo restasse confinato laddove l’avevano portato. L’avanzata sfidò il gelo dell’Italia settentrionale, fino ad arrivare sul suolo romano e poi, nell’estremo meridione. I primi scontri furono concretizzati sulle sponde fiumi Ticino e Trebbia, conclusisi con la vittoria di Cartagine e la caduta di Scipione. Successivamente, vanificati i tentativi dell’esercito romano di fermare le marce militari di Annibale, queste ottennero una nuova vittoria sul Trasimeno. Intanto, l’Italia preparava truppe da inviare sul suolo nemico, per poi essere velocemente ritirate e Annibale cercava la collaborazione di altri popoli che potessero supportare il suo esercito, con scarso risultato. Il trionfo definitivo di Cartagine arrivò a Canne, in Puglia, dove il conflitto si concluse.