Luglio 27, 2024

Cambiare amministratore di condominio, quando nasce l’esigenza di procedere

L’acquisto di un immobile è un momento emozionante, indipendentemente dal fatto che sia il primo. Ci sono molte cose diverse da considerare che includono l’età, il design ed i servizi che offre l’appartamento acquistato: la sua posizione, l’unità stessa comprese le dimensioni, la disposizione e il design, il parcheggio, balcone, armadietto, vicinanza a negozi e ristoranti, prezzo, costi mensili e come si confronta con altre opzioni.

Queste sono le considerazioni più comuni ma ti spingono anche a considerare l’importanza di una buona amministrazione quando acquisti un condominio. Sai quali sono le buone pratiche per chi vive in condominio?

Per quanto ognuno abbia un appartamento, alcune azioni aiutano affinché si svolga il buon rapporto tra vicini e prevenire qualsiasi attrito o possibili combattimenti.

Una buona gestione, avvalendosi ad esempio di un professionista, è qualcosa a cui poche persone pensano quando acquistano un condominio ma scopri perché dovreste prenderlo in considerazione; tuttavia se sei affascinato da questo ruolo o semplicemente hai percepito la volontà dello stabile di cambiare amministratore di condominio, segui il corso amministratore condominio di Estia e diventi “amministratore di te stesso e degli altri condomini” pronto a disciplinare – fra le tante – le regole specifiche in materia di tolleranza al rumore.

Amministratore di condominio, le principali funzioni

Il nuovo articolo 71 bis delle Disposizioni attuative del Codice civile prevede che chiunque può svolgere la funzione di amministratore purché sia in possesso di un diploma di scuola secondaria di secondo grado e di aver frequentato un corso di formazione iniziale in amministrazione condominiale.

Tali requisiti, tuttavia, non sono necessari nel caso in cui l’amministratore sia nominato tra i componenti del condominio.

Anche coloro che siano stati amministratori di condominio per almeno un anno nei tre anni precedenti la data di entrata in vigore del presente provvedimento, sono autorizzati a svolgere l’attività di amministratore in mancanza dei predetti requisiti.

Al futuro amministratore di condominio, inoltre, non deve essere stato impedito di svolgere tale incarico a seguito di una precedente condanna.

L’amministratore riparte al condominio le spese necessarie per la conservazione, la manutenzione, le riparazioni ordinarie e straordinarie, le prestazioni di servizi e le modifiche effettuate per il comune interesse. Riscuoterà i contributi dai condomini e potrà costituire un fondo flottante al quale essi conferiranno la loro quota.

Egli è inoltre tenuto a compiere gli atti necessari alla conservazione e protezione delle parti comuni ea rendere conto alle assemblee dei condomini. Cosa fare davanti all’inerzia del professionista di fiducia?

Cambiare amministratore di condominio è l’unica soluzione soprattutto nel caso di malcontenti generati ripetutamente e nonostante l’invito rimasto inascoltato del professionista di procedere nei confronti di chi non rispetta le regole.

Cambiare amministratore di condominio, cosa prevede la legge

Oltre a quanto sopra, esistono anche funzioni amministrative che l’amministratore deve svolgere, quali, tra l’altro, l’obbligo di tenere un registro di tutti i condomini.

Su apposita bacheca sono affisse anche tutte le decisioni assunte nel corso di dette adunanze nonché ogni decisione o direttiva che l’amministratore ritenga importante e che richieda di essere portata a conoscenza dei condomini.

L’amministratore ha un mandato di un anno, ma può essere rinnovato. Per la nomina è richiesto il voto favorevole della maggioranza dei presenti in assemblea, rappresentativa di almeno 500/1000, anche in seconda convocazione.

Cambiare amministratore di condominio: l’assemblea può revocare l’amministratore in qualsiasi momento, con la stessa maggioranza richiesta per la nomina e può subordinare la nomina dell’amministratore alla presentazione di una polizza assicurativa di responsabilità civile individuale per gli atti compiuti nell’esercizio del mandato.